Filosofia della Spagyria: Giove vegetale – Verga aurea

Habitat
Cresce in boscaglie di collina e montagna in quasi tutta l’Europa e l’Asia occidentale.

Componenti principali
Flavonoidi, saponine, o.e., tannini.

Informazioni
L’etimologia del nome solidago è controversa, ma in ogni caso fa riferimento alle proprietà medicamentose di varie specie di questo genere (conosciuta infatti fin dalle antichità per le sue proprietà curative) e potrebbe derivare dal latino “solido” il cui significato è consolidare, rinforzare e quindi anche guarire del tutto.
Il nome specifico “virgaurea”, che significa ramoscello d’oro, si riferisce all’altro nome spesso usato per questa specie “verga d’oro”, derivato dalla sua vistosa inflorescenza.
Assieme a quercia e santoreggia (fra le piante gioviane) è dedicata alla capacità procreativa dell’uomo.

Verga contiene tre molecole (erythrodiol-3-acetato, alpha-tocopherol-quinone  e trans-phytolo) ad attività citotossica, che lasciano spiragli di utilizzo in ambito oncologico di questa pianta.

Proprietà medicamentose: sono note le sue azioni diuretiche e antisettiche, e per questo suo utilizzo si prende o la pianta intera (con le foglie si può preparare un infuso) o il rizoma oppure i fiori.
Consigliata nei casi di ritenzione idrica, nelle iperuricemie, agevola l’espulsione del calcoli renali.
Viene utilizzata anche in caso di diarrea e di enteriti.
La tradizione la utilizza come diaforetica, febbrifuga e stimolante.
L’associazione della segnatura primaria Giove e secondaria Venere dona alle piante così segnate una modalità “decisa ma morbida” nella loro azione medicamentosa, salvaguardando l’Ens dei di Paracelso.
I segni di Bilancia (reni e surreni) e Sagittario (fegato e ipofisi) sono i luoghi dove operano i due archetipi menzionati.