Filosofia della Spagyria: Sole vegetale – Oleandro

Habitat
Ambienti sassosi, umidi, in specie alluvionali delle pianure mediterranee.

Costituenti principali
Oleandrina (folinerina), oleandrigenina, pseudocurarina, e altri cardenolidi (neriina e neriantina), glicosidi flavonici.

Informazioni
La sua attrazione sotteranea verso l’Acqua si trasforma in una spinta verso la Luce e il Calore.
Infatti nel periodo più caldo si copre di una quantità innumerovole di fiori rosa.
Si trova una via di mezzo tra la severità dell’Alloro e la grazia della Rosa.
Nell’Oleandro vi è un colore troppo carico e un rigoglio troppo “egoico” manca la castità della Rosa.
L’elemento Aria (Anima) prende violentemente i processi vitali della pianta creando la condizione per la creazione di veleni.
Tale forza pur non trasformando l’albumina in alcaloidi rende estremamente tossica la pianta.” (Pelikan)

Nerium oleander L. è conosciuto fino dalla antichità dalla medicina tradizionale per il trattamento di emorroidi, ulcere e lebbra e come abortivo.
Gli estratti di oleandro sono stati utilizzati come cura per l’AIDS, le malattie cardiache congestive e il cancro.
Studi in vitro indicano che l’oleandrina, un glicoside cardiaco estratto dalle foglie dell’oleandro, provoca l’apoptosi in diverse linee cellulari tumorali ed aumenta la sensibilità alla radioterapia delle cellule prostatiche umane  PC-3 ( tumore prostatico a piccole cellule).
Le frazioni B1 e B3 di oleandro (foglie) siano quelle che possiedano proprietà analgesiche, anticonvulsivanti e sembrano agire sul SNC in ricerche in vivo.
Conosciuta come karaviira (करवीर) nella medicina ayurveda, oleandro viene utilizzato in caso di edemi, patologie cutanee, ulcere cutanee, come diaforetico, in caso di tignosi, stipsi, litiasi urinaria, come controveleno da morso di alcuni serpenti (pomata dei semi) ed emorroidi.

In alcuni casi è stato utilizzato in caso di sensibilità agli estratti di digitale in quanto non determina la stessa condizione di accumulo. (A.Angelini)
Assieme alla bryonia è stata tra le piante utilizzate sottoforma di estratti acquosi per irrigazione vaginale in caso di fibromi uterini. (A.Angelini)
Resta comunque una pianta tossica, financo mortale, da utilizzare con cura ed attenzione anche in forma di estratto spagirico.
Se ne sconsiglia l’utilizzo in forma spagyrizzata.
I fumi del legno bruciato possono avere effetti tossici così come le ceneri.