Filosofia della Spagyria: Venere vegetale – Ciliegio

Habitat
Originaria del sud-est asiatico diffusa in molti parti del mondo per coltivazione.

Costituenti principali
Acidi idrossicinnamici, zuccheri, pectina, colorante ceracianina, tannini (in scarsa quantità), sali minerali (frutti); glicoside dell’acido cianidrico (semi e tutte le altre parti ad esclusione delle drupe); tannini, flavonoidi (piccioli).

Informazioni
L’effetto dei polifenoli estratti dal frutto di Prunus avium L., sono riconosciuti come le principali molecole antiossidanti e benefiche introdotte con la dieta.
Tali polifenoli agiscono positivamente sul trasportatore mitocondriale umano ricombinante di carnitina / acilcarnitina (CACT) specie nei bambini per la prevenzione della formazione dell’acetone.
Numerosi studi in vitro hanno dimostrato che gli estratti di frutti di ciliegio a causa della forte attività antiossidante possono ridurre il rischio di cancro (in particolare il cancro del colon) nonché di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e diabetiche.
Anche l’estratto dei semi di ciliegio possiede in vivo delle caratteristiche di protezione cardiovascolare e in caso di malattie oftalmiche legate a disturbi legati ad eccessi glicemici (diabete indotto).
I piccioli sono diuretici e lassativi.

Leggenda e mito
Nella mitologia greca il ciliegi, i cui fiori adornano le novelle spose ancor oggi, pare porti fortuna agli innamorati.
In Finlandia, il colore rosso, tipico del frutto, si dice sia simbolo del peccato.
In Italia, ed esattamente in Sicilia, si dice che tutte le dichiarazioni d’amore che vengono fatte sotto un ciliegio, siano destinate a durare per sempre.

Il ciliegio nella storia
Plinio il Vecchio sosteneva che Lucio Licinio Lucullo abbia portato un ramoscello di ciliegio coltivato dall’Anatolia a Roma nel 72 a.C.
Re Enrico VIII, che aveva apprezzato il frutto nelle Fiandre, fece conoscere la ciliegia al suo paese a Teynham, vicino a Sittingbourne, nel Kent, in Inghilterra.

Un interpretazione singolare
La sua appartenenza alla Venere di Toro suggerirebbe un rapporto con la prima esperienza della sessualità da parte dei bambini che adorano mangiarne i frutti carnosi e succosi rosso sangue, specie una volta saliti sull’albero tra i suoi rami.
Si ricordi che il vaso di Toro, la bocca, è opposto ed in collegamento con Scorpione, sede dell’energia sessuale.