Filosofia della Spagiria

Premessa

Gli dei non hanno certo svelato ogni cosa ai mortali fin da principio,
ma, ricercando, gli uomini trovano a poco a poco il meglio. (Senofane)

Mi rivolgo a colui che leggendo le prime righe di questo testo si chiederà che senso possa avere utilizzare un linguaggio e una modalità di pensiero antichi, forse, quanto lo sia l’Uomo.

Sappia il nuovo cultore di questa, che è stata definita quale Arte, che non vi può essere risposta a questa domanda in quanto così come, pur seguendo il medesimo sentiero per salire sulla cima di una montagna, ognuno ne percepirà le difficoltà e la apparente lunghezza secondo un proprio modo di vedere.
La Spagiria non fornisce protocolli impersonali, ma a guisa di un sarto, il terapeuta, avrà l’audacia di confezionare l’abito migliore per chi desideri un consiglio dalla Natura, secondo i gusti, la propria esperienza e il proprio sentire.
Quindi, se da una parte vi saranno degli individui di Natura che mostreranno una inclinazione più di altri nell’aiutare a risolvere o rendere meno difficili quelle che oggi si chiamano malattie.
Non si stupisca di scoprire che tale capacità di generare un nuovo stato di salute sia ascrivibile ad individui di Natura che di per sé non avrebbero fra le proprie qualità quella che generi quel nuovo stato nella persona.
Per giungere a questa libera interpretazione e capacità di vedere, oltre alla costituzione biochimica, quella energetica e, se è concesso, quella di natura spirituale è necessario riappropriarsi di una modalità di connessione degli eventi che veda più che prevedere.
Si dovrà più sognare che ragionare per immaginare quello che per molti risulta illogico.
A quel solo l’esperienza sarà guida.

 

E quindi uscimmo a riveder le stelle (Inferno XXXIV, 139)