Filosofia della Spagyria: Sole vegetale – Marrubio

Habitat
Pianta euro-asiatica, ama terreni poveri, secchi e caldi come i rinterramenti e le macerie.

Costituenti principali
Sostanza amara, marrubina, o.e., colina.

Informazioni
E’ una pianta che si dedica maggiormente in direzione del sistema ritmico (Acqua) che verso quella del calore (Fuoco).
Contrasta la scialorrea da avvelenamento da Mercurio.” (Pelikan)

Le ricerche scientifiche in vitro valutano la notevole attività dell’olio essenziale e degli estratti di foglie di Marrubium vulgare L. nei confronti dei batteri patogeni, miceti patogeni e la capacità citotossica.
Sono stati proposti di recente anche delle possibilità di utilizzazione di marrubio in caso di diabete di tipo 2.
Studi sugli animali hanno dimostrato che i preparati per il levriero sono coleretici.
Questa attività è attribuita all’acido marrubico, che, nei test di laboratorio, ha aumentato il flusso biliare nei ratti (Krejci e Zadina, 1959).
È stato anche osservato che la marrubiina migliora la secrezione della mucosa bronchiale e ha azioni cardiache.
È antiaritmico in dosi terapeutiche, ma proaritmico in dosi  elevate (Tyler).

Nella tradizione
Chiamato in inglese horehound (levriero bianco) è conosciuto come rimedio espettorante per la tosse fin dai tempi dell’antico Egitto.

Il suo nome deriva dalla parola hoary (canuto), a causa dei peli bianchi che ricoprono le foglie.
Era usato nell’antica medicina greca per curare i morsi dei cani rabbiosi.
Sia l’erborista elisabettiano del XVI secolo John Gerard che l’erborista inglese del XVII secolo Nicholas Culpeper consigliavano l’uso per il respiro sibilante e la tubercolosi.
Marrubio viene utilizzato nella medicina ayurvedica per il trattamento della bronchite acuta o cronica e della pertosse ed ipertensione.
I Cherokee lo usano come rimedio contro il raffreddore, per la tosse e per la gola.
Preparano uno sciroppo per la tosse mescolandol’infuso con lo zucchero.
I Navajo utilizzano l’infuso per curare il mal di gola.
I Kawaiisu preparava infusioni calde o fredde delle foglie e delle cime fiorite per curare tosse e raffreddori.
Inoltre, hanno preparato uno sciroppo per trattare i disturbi respiratori.

…era consacrata ad Horo tanto che si chiamava “lo sperma di Horo” oppure “l’occhio della stella”, pressi i greci fu chiamato Asterion.
Fu sempre considerata una pianta magica e Wlafridus Strabone, nel nono secolo, la consigliò, nel suo “Hortulus”,come un efficace contraveleno magico…..“(A.Gentili da Il Volo dei Sette Ibis).