Filosofia della Spagyria: altre speculazioni su Giove

Giove

Geometricamente corrisponde alla figura piana del quadrato, che nasce da due triangoli rettangoli uniti tramite le ipotenuse.

Il quadrato possiede un’unica possibilità, a differenza del triangolo ovvero quella di poter possedere tutti i lati uguali con angoli di 90° ciascuno.

Il triangolo è la figura legata a Saturno, il padre degli dei, che ritroviamo in tutte le forme piane quale seme di esse ad eccezione del cerchio.

Regno vegetale

Nel mondo vegetale Giove è rappresentato dalle piante depurative in senso fisico e spirituale.

Alcune di queste sono nutritive sul piano fisico e psichico.

Tutte le piante di Giove sono delle piante depuratrici del sangue e del fegato (solo eccezionalmente tossiche o velenose).

Le piante di Giove risultano essere spesso afrodisiache sia nel senso di favorire la sessualità profana, sia sacra.

All’ombra di alcune di esse si amministrava la giustizia come: la quercia, l’olmo e il tiglio.

Altre favorivano i banchetti come il tiglio, oppure favorivano gli incontri filosofici come il platano, che prese il nome da Platone.

La quercia era considerata la pianta sacra per i sacerdoti e i guerrieri e, vista l’analogia con Zeus che scaglia i fulmini, proteggeva dalle scariche elettriche durante i temporali.

Regno animale

In generale gli animali legati a Giove sono quelli denominati a sangue caldo, in prevalenza erbivori e ruminanti di grandi dimensioni, come: i cervi e gli elefanti.

Vale la pena considerare come vi sia una profonda analogia tra Giove e Saturno anche sul piano animale.

Come abbiamo visto i rettili sono legati a Saturno, in effetti tutti gli animali a sangue caldo sono da ascriversi in generale sotto il regno di Giove proprio per il fatto di essere a sangue caldo.

I rettili sono poi in relazione con l’esterno in gran parte energeticamente attraverso il nervo ottico. (pur essendo spesso dotati di scarsa qualità visiva) e quindi attraverso la loro epifisi.

Essi inoltre hanno sviluppato una corazza o delle squame che li isola dal mondo fisico.

I mammiferi, pur essendo dipendenti dalla propria epifisi, risultano progressivamente sempre meno condizionati da questa fino a giungere ad una maggiore soggezione dall’ipofisi, ciò avviene dall’animale meno evoluto fino all’Uomo.

Nel contempo la capacità di relazione con l’esterno diviene fisica, sensoriale, cutanea e progressivamente interiorizza la Facoltà spirituale.

Infatti il pelo e la postura orizzontale nell’Uomo sono un’eccezione.

Questa è presente nella prima infanzia, durante il sonno e negli stati vegetativi.