Spagyria oraria: definizione e calcolo dell’ora planetaria

Definizione di spagyria oraria

Per spagyria oraria si intende quella modalità di azione che tenga conto dell’ora planetaria in cui si attua una determinata operazione che tenga conto della ridondanza di uno dei sette archetipi planetari.

La sequenza delle ore planetarie segue l’ordine degli archetipi planetari della sequenza caldaica.

Le operazioni riguardano sia la raccolta di una pianta, le condizioni di preparazione di un gioiello curativo, la somministrazione di un rimedio spagyrico fitoterapico, minerale o, molto più raro, di origine animale.

Calcolo dell’ora planetaria

Contrariamente a quanto abitualmente ci comportiamo le ore a cui facciamo riferimento non durano sessanta minuti tra diurne e notturne, a parte i due giorni equinoziali, in cui la durata del periodo di luce è identico a quello di buio, ma variano durante l’anno.

Dall’equinozio di primavera al solstizio d’estate avremo un progressivo aumento del periodo di luce rispetto al periodo di buio.

Dal solstizio d’estate all’equinozio d’autunno, pur prevalendo il tempo di luce su quello di buio, il primo vedrà ridursi la durata rispetto al secondo.

All’equinozio d’autunno vi sarà un perfetto equilibrio di durata.

Da quel momento in poi fino al solstizio invernale si avrà un aumento della quantità di buio rispetto a quello della luce.

Al solstizio d’inverno si avrà specularmente a quanto accade in quello estivo che il periodo di buio avrà la durata massima come tempo calcolato.

Da lì in poi la durata del tempo di buio, pur prevalendo su quello di luce, diminuirà fino al pareggio nell’equinozio di primavera.

Per conoscere in quale ora planetaria ci si trovi bisogna calcolare la durata delle ore di luce (quelle di buio si calcolano di conseguenza).

Tale calcolo si compie in questa maniera:

  1. si calcoli o si consulti sulla rete l’ora solare o legale del sorgere del sole e del tramonto nel luogo ove compiere l’operazione;
  2. supponiamo che il sole sorga alle 05.36 e tramonti alle 21.07, si calcola che dividendo per dodici la somma dei minuti sessagesimali totale tra il sorgere e il tramonto del sole la durata in minuti dell’ora planetaria è di 77 minuti (anzichè sessanta convenzionali);
  3. il giorno della settimana viene ad avere inizio all’alba, in quanto momento esperienziale perchè visibile del passaggio da buio a luce.
  4. Considerando il punto 3 il giorno venerdì avrà come segnatura della prima ora all’alba Venere;
  5. Quindi per sapere a che ora avrò venerdì la prima ora diurna di Marte dovrò seguire la sequenza caldaica fino a Marte partendo da Venere: Venere – Mercurio – Luna – Saturno – Giove – Marte ( evidenziato in giallo nella tabella sotto).
  6. A questo punto sapendo che è la sesta ora dall’alba e che ogni 1 ora e 17 minuti convenzionali cambia l’ora sarà facile scoprire come l’inizio dell’ora planetaria di Marte inizi alle 12.03.
  7. A questo punto sapendo che la durata delle ore di luce è in quel dato periodo, come già detto, di 1 ora e 17 minuti, sapremo che l’ora di Marte utile per lavorare con quel archetipo in quel dato giorno sarà fino alle 13.20 comprese.

Legenda della tabella: a) evidenziato in rosa ora convenzionale del sorgere del Sole; b) in azzurro ora convenzionale del tramonto; c) in verde durata in ore e in minuti delle ore di luce; d) non evidenziato subito sotto al punto c durata della singola ora “duodecimale”.

Descrittivamente risulta difficile ma tramite una tabella di calcolo risulta agevole scoprire le ore planetarie di nostro interesse durante il giorno.

Bibliografia: Il Serto di Iside -Vol.I & II , A.Angelini Ed. Kemi Milano