Filosofia della Spagyria: Marte vegetale – Biancospino

Habitat
Presente ovunque dal livello del mare fino ai 1.600 metri di quota nell’Europa meridionale.

Componenti principali
Flavonoidi (iperoside, luteolina, apigenina, luteolina-3,7-diglucoside e quercina), procianide oligomere, bioflavonoidi e flavoglucosidi, rutina, complessi tripertenici, ac.ascorbico, o.e., tannini, crategina, ac.clorogenico e sapogenine; vit.C e P.

Informazioni
L’azione emolliente nella struttura acquea “congelata” è uno dei tratti interessanti dell’azione di questa pianta. Essa agisce quando il sistema neurovegetativo entra nel sitema ritmico.” (Pelikan)

Nella prevenzione dei disturbi cardiaci biancospino agisce con diverse modalità d’azione:

  • attività antiossidante che previene l’aumento della perossidazione lipidica e l’attività degli enzimi marcatori con aumento della ossigenazione del tessuto cardiaco;
  • attività inotropica;
  • antinfiammatoria: l’infiammazione è stata sempre più riconosciuta come un importante componente patogeno dell’insufficienza cardiaca cronica;
  • azione antiaggregante antipiastrinica;
  • vasodilatativa;
  • antiedematosa;
  • riduzione della migrazione e della proliferazione delle cellule muscolari lisce;
  • antischemica;
  • antiaritmica;
  • ipolipoemizzante;
  • ipotensiva.

Anche in caso di patologia cardiaca postacuta o cronica biancospino  sembra risultare utile.
Viceversa non si trovano lavori che studino gli effetti sul ipotiroidismo e sul favorire il sonno, come narra la tradizione popolare assieme ad altre proprietà: antidiarroica, coleretica, ipnoinducente (blando) e antispasmodica negli attacchi asmitici.
Nella medicina cinese, biancospino è stato utilizzato anche per una varietà di condizioni tra cui problemi digestivi, iperlipidemia, cattiva circolazione e dispnea.

Nell’epopea di Gilgamesh, eroe-re di Uruk, s’immerge nelle profondità del mare per coglierlo e portarlo agli anziani perchè possano rimanere in salute per lungo tempo.
E’ evidente come afferma il dott. A.Angelini che non si tratti del mare reale ma quello dell’inconscio.
Nella mitologia romana viene portato in mano dalla ninfa Carna, per scacciare sogni cattivi dei bambini e gli spiriti del male.
Per i romani conosciuto come albaspina era sacra alla dea Flora, regina della Primavera.
Si riteneva che fosse protettrice delle case.
Un’altra leggenda vede Giuseppe d’Arimatea che giunto, si ritiene, in Bretagna vide germogliare un biancospino dal proprio bastone piantato in terra la notte di Natale.
Un’antica storia gallese è messo in relazione Artù col biancospino e il sovrano celtico Melwas, che avrebbe rapito Ginevra.
Merlino nella foresta di Broceliande incontra Viviana e se ne innamora, e ciò causerà la sua fine in quanto una volta appresa la magia da questo, Viviana lo trasforma in un biancospino.

Il periodo dell’anno che cadeva tra la metà di maggio e la prima decade di giugno era dedicato nel calendario celtico al biancospino.
In Belgio e in Olanda i frutti sono mescolati nella farina per fare il pane.
Durante la seconda guerra mondiale i semi tostati venivano utilizzati per fare un surrogato del caffè.