Filosofia della Spagyria: Sole vegetale – Caffè

Habitat
Cresce spontaneo nell’Abissinia meridionale tra 1000 e 2000 metri di altezza. Oggi è diffuso tra l’Asia e l’America meridionale.

Costituenti principali
Caffeina, ac.cafetannico, ac.cafalico e ac.clorogenico, un oilo eterico (caffeone), grassi, legumina, destrina.

Informazioni
Ciò che a livello inferiore chiamiamo “digestione” a livello superiore chiamiamo “esercizio di logica”. Caffè dona qualcosa in questo senso sia a livello inferiore sia a livello superiore, ovvero favorire la giustezza della deduzione.
Ordina i processi digestivi dando ritmo, intensificando la peristalsi, nonchè la circolazione (attiva nelle cefalee vasomotorie), la respirazione e le funzioni renali.

L’azione si sposta dal livello ritmico a quello neuro-sensoriale dove il metabolismo “cerebrale e nervoso” acquisisce un ordine logico.” (Pelikan)

I lavori scientifici prevalentemente riguardano l’effetto positivo sul microbiota intestinale, e considerando la relazione scientificamente accettata della relazione intestino-cervello l’affermazioner di cui sopra di W.Pelikan appaiono alquanto azzeccate.

Vi è un lavoro particolare che ha indagato l’uso di caffè nel mondo per trattare varie malattie sia in medicina umana che veterinaria.
L’uso etnomedicinale delle specie di diverse parti vegetali di caffè, sotto forme farmaceutiche diverse, è molto ampio.
Diarrea, dolore intestinale, HIV / AIDS, influenza, anemia, edema, astenia, epatopatie, emicrania, gastrite, febbre; emorragie post abortive, asma, punture di scorpione.
Possiede qualità innumerevoli: astringente, afrodisiaco, sedativo della tosse.
Risulta cardiotonico e neurotonico, antiastenico,  stimolante prolattinico.
Tradizionalmente, il carbone di caffè veniva usato per disturbi infiammatori delcavo orale e faringeo, ma era anche usato come trattamento per le ferite infette.
In Nepal, i fiori sono stati utilizzatii nel trattamento nei caso di ipermenorrea.
Per il mal di schiena, il morbillo, la tosse e l’ittero sono state utilizzate diverse parti vegetali di C. canephora coltivati nell’Africa occidentale.

Ci sono informazioni sull’utilizzo di foglie e semi di caffè come infusi o decotti aventi nomi regionali diversi come “giser” in Yemen.
I nativi dell’Etiopia bevevano una bevanda chiamata “hoja” in caso di diarrea e nausea causate da avvelenamento.
In alcune regioni dell’Indonesia e dell’Etiopia, le persone preparavano un tè con foglie di C. arabica o C. robusta, chiamate “copi daon” o “caffè in foglia“.
In Liberia, le donne preparavano un’infusione di foglie di caffè per i loro bambini.
E’ stato presentato uno studio sull’uso veterinario del caffè nelle province svizzere che indica che gli agricoltori utilizzavano il caffè come bevanda per trattare i disturbi riproduttivi, gastrointestinali e metabolici e l’infertilità negli animali.
Alcuni autori hanno dimostrato che un’iniezione sottocutanea di 10 ml di estratto di semi di caffè ha aumentato il tasso di guarigione dei vitelli neonati in caso  di diarrea nel 30% dei casi rispetto ai soggetti di controllo.
Quindi non solo la bevanda nervina e corroborante che specie in Italia viene consumata in quantità notevoli.