Filosofia della Spagyria: Venere vegetale – Ombelico di Venere

Habitat
Presente in zone aride e sassose della costa fino all’area submontana dell’Italia continentale e della Sardegna.

Costituenti principali
Gomme, malato di calcio, o.e., trimetilammina, sale di ammonio, nitrato di potassio, sali di potassio, sodio, ossido di ferro, mucillagini, cellulosa, tannino, principio di colorazione giallo, clorofilla.

.Informazioni
Sinonimo attualmente in uso Cotyledon rupestris (Salisb.) Dandy.

Le indicazioni scientifiche riguardano una specie di Cotyledon che cresce in Sudafrica .
Sembra che sia stato portato in Italia centro-meridonale da una comunità slava in fuga.
L’uso che ne veniva fatta era su infiammazioni comedoniche e foruncoli.
In pratica le foglie venivane cotte nella sugna di maiale che veniva applicato sul foruncolo.
L’uso della pianta fresca riguardava invece ferite ed ustioni.

Le foglie sono leggermente analgesiche.

Il succo e l’estratto della pianta hanno una vecchia reputazione per il trattamento dell’epilessia, (ma sembra che non vi siano prove a suffragarne tale indicazione).

Il decotto delle foglie è considerato rinfrescante e diuretico e si dice che il succo assunto internamente sia eccellente per il trattamento delle infiammazioni del fegato e della milza.

L’uso cosmetologico e farmacologico: ricerche etnobotaniche hanno riconosciuto l’efficacia di questa specie soprattutto nelle diverse patologie della pelle, per le sue proprietà emollienti, detergenti, diuretiche e rinfrescanti.

Nella botanica antica
Castore Durante, nel suo Herbario novo, racconta come ombelico di Venere crescesse sulle muraglie e tra le rovine di Roma dove i rizomi sfruttavano anche gli incavi più piccoli ed ombrosi per moltiplicarsi in quantità.

Curiosità
Nell’ Oxford Dictionary of Plant Lore è riportato un uso insolito di ombelico di V. come indicatore dell’umidità metereologica.
Si procede semplicemente pressando e unendo insieme, l’una con l’altra, due foglie a forma di coperchio rovesciato della pianta e gettandole poi in aria.
Qualora cadano a terra ancora unite la pioggia è vicina, se invece giungano separate si prevede tempo asciutto.

Per finire
E’ una pianta che mal tollera il secco ed il cui primo sintomo di tale condizione è l’arrossamento delle foglie.