Filosofia della Spagyria: Mercurio vegetale –
Bosso (approfondimenti)

Pianta della “luce”
Si tratta di una pianta straordinaria, il Bosso ha una incredibile capacità di adattamento.
La sua crescita è estremamente lenta, la sua longevità eccezionale, potendo vivere sino a 600 anni.
Può sopportare una luminosità inferiore di 180 volte la luminosità abituale, ma predilige la luce ed il calore; resiste al fuoco degli incendi boschivi e alla voracità dei greggi.
Fra le piante spontanee d’Europa, è l’unico legno che non galleggia nell’acqua a causa della sua compattezza.
Essendo molto durevole e indeformabile, il suo legno, il più duro dei legni europei, è stato per molto tempo usato per ricavarne strumenti matematici e per fabbricare i pezzi degli scacchi, pettini, strumenti musicali, strumenti a vite e tabacchiere.” (Piterà – Il bosso in fitoterapia)

Bosso nella medicina popolare
Il legno era  considerato diaforetico, dato in decotto come un’alternativa per reumatismi e sifilide secondaria  come sostituto del guaiaco nel trattamento della malattia venerea.
A dosi corrette è narcotico e sedativo, emetico-catartico e convulsivo in caso di sovradosaggio.
La tintura era precedentemente usata come tonico amaro nella lebbra.
In caso di epilessia è stato prescritto un olio volatile distillato dal legno.
Il medesimo olio è stato impiegato per stomatiti e odontalgie.
Le foglie, che hanno un sapore nauseabondo, hanno proprietà sudorifere, alterative e catartiche che vengono somministrate in polvere, nella cui forma sono anche un eccellente vermifugo, anche per gli animali (cavalli).
Fu pure l’ingrediente attivo di un rimedio contro l’idrofobia.
Diversi estratti e profumi furono precedentemente estratti dalle foglie e dalla corteccia.
Un decotto è stato raccomandato da alcuni scrittori come applicazione per promuovere la crescita dei capelli.
Le foglie e la segatura bollite venivano usate per tingere i capelli di un colore ramato.

Essiccate e in polvere, le foglie vengono ancora date ai cavalli allo scopo di migliorare le loro criniere.
Nel Devonshire, i maniscalchi impiegano ancora il rimedio vecchio stile delle foglie di bosso in polvere per i vermi nei cavalli.

Un gioiello per l’ebanista
Il legno è prezioso per la sua durezza e pesantezza, essendo il legno più duro e denso di tutti i boschi europei.
È di un delicato colore giallo, denso nella struttura con una fine venatura uniforme, che gli conferisce un valore unico per l’incisore di legno, l’uso più importante a cui viene utilizzato per la stampa di blocchi e lastre di incisione.
Un bordo di questo legno resiste meglio di  quelli fatti di stagno o piombo, rivaleggiando con l’ottone per via del potere d’usura.
Una grande quantità viene utilizzata nella fabbricazione di regole di misurazione, vari strumenti matematici, flauti e altri strumenti musicali e le parti in legno di strumenti, per i quali è richiesto un materiale perfettamente rigido e non espansivo, nonché per scatole da toilette, portapillole e articoli simili.
La parte del bosso utilizzato da ebanisti e tornitori in Francia è principalmente la radice.
L’erborista John Gerard afferma:
La radice è allo stesso modo gialla e più dura del legno, ma di maggiore bellezza e più adatta per pugnali, scatole e simili.
Turner e taglialegna chiamano questo Dudgeon di legno, con il quale creano pugnali a Dudgeon.

In Francia, bosso è stato usato come sostituto del luppolo e i rami e le foglie di bosso sono stati raccomandati come di gran lunga il miglior letame per la vite, poiché si dice che nessuna pianta dalla sua decomposizione offra una maggiore quantità di letame vegetale.

Bosso nel mito
Pur essendo stato classificato insieme al Cipresso e al Tasso tra gli arbusti infernali, il Bosso è l’immagine
del ciclo della vita.
Consacrato nell’antichità ad Ade e Cibele, il Bosso era e resta simbolo funerario e di immortalità, perchè è sempreverde.
Per la stessa ragione veniva piantato nelle necropoli insieme a cipressi e tassi ed era per questo sacro agli dei inferi e alla dea madre Cibele.
Ancora adesso si usa piantare rami di bosso sulle tombe. Per gli stessi motivi lo si considerava anche simbolo di sterilità.
Per questa ragione agli uomini era proibito deporre rami di Bosso sugli altari di Venere, dea popolare dell’amore, per timore di perdere la virilità con una simile offerta.
Ma probabilmente questa era solo una superstizione, infatti la pianta era stata anche consacrata ad Afrodite perchè ritenuta contemporaneamente simbolo di amore, di fecondità e di morte.
La sua capacità di autofecondarsi ne fa inoltre un emblema di castità.
A causa della sua durezza e compattezza esso è diventato simbolo di fermezza, perseveranza, solidità e
stoicismo, il Bosso non teme né il caldo né il freddo, ama il sole ma può vivere all’ombra.
Le sue foglie non sono in realtà persistenti, ma si rinnovano continuamente in modo che l’arbusto resta
sempreverde. Per tale motivo esso rappresenta la perpetuare viviscenza della natura.
Per i Greci era sacro a Plutone, dio protettore degli alberi sempreverdi.
Presso i Galli l’albero era divinizzato e simboleggiava l’immagine dell’eternità.
Nei paesi nordici, gli antichi Cristiani lo usavano a guisa di palme per commemorare, nella domenica delle Palme, la Passione e la Resurrezione del Salvatore.
Spesso il legno di bosso era utilizzato per realizzare scatolette lignee e statuette di divinità (in
onore di Apollo olimpico).
Nell’antica Grecia il legno di Bosso era anche usato per fabbricare vasi per medicamenti.
Il vasetto o “bussolotto” in legno di Bosso, a forma cilindrica, fu infatti il primo contenitore per i medicinali.
La pisside o scatoletta di legno usata nel primo culto cristiano per custodire le ostie era di Bosso, ed è in Bo
sso con interno dorato la teca portatile per le ostie.
A causa della sua durezza gli antichi ne costruivano fruste, trottole, pettini, flauti e soprattutto tavolette. Queste erano poi ricoperte di cera e servivano per poterci scivere sopra.
Con il suo durissimo legno, simbolo di fermezza e perseveranza, si costruiscono i martelli delle logge massoniche.” (Piterà – Il bosso in fitoterapia)