Il Mondo animale: il Leone

Haty

Leone
Il leone ha sempre rappresentato la forza e la regalità, esso è sempre stato riprodotto anche presso quei popoli che non conoscevano il leone, se non in cattività.
Ha sempre rappresentato la fierezza e la nobiltà, ma anche giustizia e talvolta il simbolo di “colui che non può essere ingannato, perchè sa”.
Nelle prove ercoliane, note come le dodici fatiche, il semidio affronta e uccide il leone Nemeo. Squoiato coprirà il corpo dell’eroe mitico.
In questo caso, risulta evidente che, la lotta della parte divina di un uomo con la propria Egoità, rappresentata da un leone.
Presso gli egizi il leone simboleggiava oltre alle virtù di cui sopra, anche aspetti particolari legati all’archetipo, che si sarà compreso, essere di natura solare e leonina.
Stiamo riferendoci alla rappresentazione del cuore Haty, definito cuore fisico,
in cui si può notare la presenza dell’avantreno del leone, a simboleggiare l’aspetto solare del cuore.
Tale particolarità nasce dalla convinzione antica che le virtù del leone fossero davanti, mentre la parte posteriore era solo di sostegno, di ancoraggio alla terrestrità.

Pierio Valeriano affermava che l’anteriore del leone è celeste e la parte posteriore alla terra.
La divinizzazione ci mostra invece un aspetto femminile leonino della dea Sekhet, dea dei sacerdoti terapeuti.
Anche nella cultura tibetana si segue un culto per divinità femminili dalla testa di leone, col nome di Ka-gro-Mha.

Erano quattro leoni a trainare il carro sacro di Cibele, la Madre di tutti gli dei.
Presso il popolo degli Ammoniti il sole veniva rappresentato da Chemosh, il sole leonino.

Presso i persiani, il leone era sacro a Mithra; del resto le feste a lui dedicate erano definite “leontiche”.

In alcune delle rappresentazioni del dio, si può ossservare che egli sacrifica un toro adagiato su di un serpente (altra rappresentazione del segno dello Scorpione) e su di un leone.

Per i greci rappresentava Apollo, che però preferiva apparire in forma di cigno.

Non possiamo dimenticare che la cristianità abbia rappresentato la resurrezione e il Cristo risorto, ovvero, crediamo alla tradizione antica, rappresenti il simbolico vestirsi di una “nuova pelle”.

Notiamo come nel mondo vegetale una pianta solare abbia rappresentato la risurrezione, specie dell’anno: la palma.

Nella Bibbia poi si fa riferimento al leone di Thamma che fu ucciso da Sansone, che ritrovato il cadavere scoprì che nella gola del cadavere si era formato un alveare da cui prese, per alimentarsi, il miele.
Il miele così come l’alveare sono sotto l’egida dell’archetipo Sole.

Il leone fu l’emblema anche dell’Amore, quindi gli antichi eroi guerrieri misuravano la loro forza e il loro coraggio in base alla loro capacità di amare; del resto sia permesso notare come l’”ardore” sia una prerogativa sia delgli amanti sia del guerriero in battaglia.

Come la già citata Cibele, su un carro trainata da quattro leoni, amata da Attis (adorato sotto forma di un pino).
Analogamente all’amore tra Afrodite e Adone, il quale ospitava nel proprio tempio, a Elimais, dei leoni.

Si rimanda anche alla vicenda dei due amanti, Atalante e Ippomene, che avendo consumato il loro amore nel tempio di Cibele furono da questa trasformati in leone e leonessa.

In Siria il leone era sacro a Atargatis, dea dell‘Amore e della Fecondità, così come a Ishtar presso i Caldei.
I romani rapresentavano i leoni negli amuleti erotici.

Parleremo in altra sede dei due animali mitici derivati: la sfinge e il grifone.