Filosofia della Spagyria: Mercurio vegetale – Menta

Habitat
Terreni alluvionali, leggeri, facilmente irrigabili di tutta l’Italia.

Componenti principali
O.e.:pulegone, isomentone, mentolo, 1, 8-cineolo, borneolo e piperitenone, mentolo esterificato da vari acidi.

Informazioni
L’elemento del calore (Fuoco) lotta con l’elemento Acqua (freddo e umido)” (Pelikan)

Lavori scientifici
Le foglie di Mentha longifolia L. sono state tradizionalmente utilizzate per il trattamento di disturbi  orofaringei di lieve entità in Iraq.
Diverse parti della pianta, tra cui le foglie, il fiore, lo stelo, la corteccia e i semi sono stati ampiamente utilizzati anche nella medicina popolare tradizionale come antimicrobico, carminativo, stimolante, antispasmodico e per il trattamento di cefalea e dei disturbi digestivi.
In Medioriente  menta selvatica tradizionalmente viene utilizzata nei disturbi gastrointestinali, disturbi respiratori, malattie infettive, malattie infiammatorie ed i disturbi mestruali.
Oggi nelle nuove ricerche si attribuiscono effetti antiparassitari, antimicrobici, antinsettici, antimutageni, antinocicettivi, antinfiammatori, antiossidanti, antipertensivi, cheratoprotettivi, cardiaci, epatoprotettivi, antidiarroici e spasmolitici.
La pianta ha mostrato benefici terapeutici nella sindrome dell’intestino irritabile, amenorrea e oligomenorrea, e le malattie associate allo stress ossidativo.

La tradizione faraonica
Nella tradizione egizia troviamo la menta come pianta molto utilizzata specie nell’uso della bevanda sacerdotale detta Kifi. (composto anche da rosmarino e lavanda)
Detta bevanda sembra fosse utilizzata per purificare il pensiero rendendolo aperto e attivo.

Menta nel mito
Menta o Myntha, era una ninfa degli inferi nella mitologia greca.
Minta era una bellissima ninfa partorita nel fiume infernale Cocito, affluente dell’Acheronte e viveva nel regno infernale comandato da Ade, di cui era la concubina.
Persefone, gelosa del marito, si dispiacque dell’unione e si infuriò quando Minta proferì contro di lei minacce spaventose e sottilmente allusive alle proprie arti erotiche.
Persefone, sdegnata, la fece a pezzi: Ade le consentì di trasformarsi in erba profumata, la menta, ma Demetra la condannò alla sterilità, impedendole di produrre frutti.
Ade aveva un tempio ai piedi del monte Mente, in Elide.
Un’altra versione del mito, citata anche da Ovidio nelle sue Metamorfosi, suggerisce che fu Persefone stessa a trasformare Minta in pianta, scegliendo una forma insignificante che non destasse attenzione né potesse essere paragonata ad altre piante per bellezza o utilità.