Filosofia della Spagyria: Marte vegetale – Abrotano

Habitat
E’ una pianta coltivata, raramente selvatica.
Proveniente probabilmente dall’Asia sud occidentale.

Componenti principali
Sostanze amare, flavoni, tannini, rutina, abrotina (alcaloide), cumarina.

Informazioni
Digestivo, coleretico e colagogo, abrotano è una pianta meno studiato della più famosa Artemisia absintium.

Nella Scuola Salernitana era tenuto in gran conto perchè si riteneva che fosse una pianta purgante lo stomaco, antiveleno da morso di serpente, tonico nervino e pettorale.
Dai lavori scientifici (in gran parte su cavie!) abrotano ha dimostrato di possedere qualità antispastiche, anallergiche (riniti e asma) intranasale.
In vitro abrotano ha mostrato la capacità di inbire la crescita di Candida albicans, Staphilococcus aureus, Malassezia Spp., Naegleria fowleri..
Ci sono ricerche riguardanti il suo utilizzo in forme cancerose per via della sua citossicità specifica.

Le estremità profumano di cola.
Presso i greci era tenuto in gran considerazione, abrotonon deriva da abrotos, divino o immortale.
Abrotano era considerato quale afrodisiaco, quasi un Lunus vegetale, tanto che in francese è detto proprio “abrotano maschio”, in inglese “vecchio uomo” e in tedesco “cinghiale” .
Il cinghiale era sacro alla dea Artemide.

 

Nel mito Artemide, o Diana per i latini, è posta in relazione con Orione il quale ha tutte le caratteristiche di un deus lunus e, forse, non è solo una coincidenza fonetica che Orione sia simile alla parola abrotano in francese: aurone.
Orione in Egitto era chiamato “Xe Ran il guerriero che si gira” che richiama il monomero “uomo si accoltella” del 24° di Sagittario..
Entrambi rappresentanti quel processo interiore della visione delle proprie esperienze viste con distacco con coraggio.
In altri termini discendere nel proprio Inferno.
Dietro questo si nasconde una delle allegorie dell’Opera al Nero.

Sicuramente marziana, probabilmente, secondariamente lunare svolge la sua attività sull’asse Cancro (vaso di Stomaco) – Capricorno (vaso di Vescicola biliare) sia sugli aspetti digestivi dello stomaco che quelli relativi al cervello, specie quello definito rettiliano.