Filosofia della Spagyria: Saturno vegetale – Pungitopo

Habitat
Cresce in boschi e in radure a cespugli del Mediterraneo e dell’Europa occidentale.

Componenti principali
O.e.:canfora, acetato di linalile, acetato di bornile, linalolo, anetolo e resine.
Ruscogenina e neoruscogenina (sapogenine).

Informazioni
Il pungitopo è una pianta dioica che si propaga più facilmente attraverso i polloni meno facilmente attraverso i durissimi semi.
Il termine Ruscum identifica in età romana il pungitopo.
Lo ritroviamo nominato sia nelle Bucoliche che nelle Georgiche di Virgilio (I sec .a. C.) e nel Res rustica (come Russus) di Columella (I sec.d. C.).
Anche Plinio il vecchio (I sec .d. C.) nel “Naturalis Historia” lo nomina.
Probabilmente “ruscus” deriva dal termine latino rusticus = “delle campagne”, e questo perché in campagna  veniva utilizzato a causa dei rami pungenti  per proteggere le vivande dai topi da cui il nome volgare.

Le parti della pianta utilizzate in fitoterapia sono le radici e soprattutto il rizoma di cui già Plinio il Vecchio e Galeno descrivevano le proprietà diuretiche e la capacità di favorire il flusso mestruale.

I principi attivi esplicano la loro azione sulle pareti dei vasi venosi con proprietà vasocostrittrici, antinfiammatorie e diuretiche.

Il pungitopo veniva utilizzato come coadiuvante nel trattamento delle emorroidi.
per prevenire e curare i geloni; per preparare creme che proteggono l’epidermide dal vento, sole, sbalzi termici, inquinamento.
SI usava per la couperose; impacchi e lozioni per combattere la cellulite.
Il rizoma, raccolto tra Settembre e Novembre, pulito, essiccato al sole e sminuzzato è utilizzato per allestire preparati erboristici assunti come:
– infuso ;
– decotto;
– polvere: il rizoma, sminuzzato e ridotto in polvere (con mortaio o macinacaffè) può
essere assunto mescolato a miele o altra vivanda per scopi terapeutici oppure come enolito.

In epoca romana il pungitopo era adoperato per curare le infiammazioni spleniche nei maiali.
I truogoli venivano riempiti d’acqua con a macerare piante di pungitopo e di tamerice (Tamarix africana).

La segnatura ci narra delle proprietà sopra descritte.