Filosofia della Spagyria: Venere vegetale – Piantaggine (approfondimenti)

Piantaggine nei secoli
Pianta infestante e, quindi, comune, viene chiamata arnoglossa, lingua d’agnello.
In altre culture contadine viene chiamata lingua di cane.
Plantago major L. è stato ampiamente utilizzato fin dai tempi antichi, per gestire una vasta gamma di malattie tra cui costipazione, tosse e ferite.

La piantaggine secondo Dioscoride
Il primo resoconto noto di piantaggine è nella “Materia Medica” o “Hashayesh” in arabo, che è stato scritto da Pedanius Dioscorides (40-90 d.C.), un botanico greco.

La medicina islamica
Con l’avvento dell’Islam, illustri scienziati come Rhazes, Avicenna e al-Biruni insegnarono nelle scuole mediche islamiche.
Va il merito ad essi di aver descritto diverse erbe officinali tra cui P. major.
Le qualità descritte seguono, ovviamente, l’impostazione antica del temperamento, dell’habitat, delle relative indicazioni, controindicazioni, durata dell’azione, efficacia, tossicità, dosaggio, tipi di preparati ed effetti collaterali in gran parte presi dalla medicina greca.
Tra i molti libri di testo di medicina tradizionale persiana appartenenti al 10°-18 ° secolo d.C. ricordiamo “Il canone della medicina” in parsi “Makhzan-Al-Advia“.

Piantaggine nella teoria umorale
In particolare seguendo la teoria umorale nell’utilizzo di P. major, il temperamento del quale aveva una qualità  fredda e secca.
La secchezza e l’astringenza nel seme e nella radice sono maggiori che nella foglia.
Di conseguenza, i semi di P. major risulta più utile per fermare un’emorragia, specialmente se vengono arrostiti.

Indicazioni ed usi tradizionali nella medicina persiana
Nella medicina tradizionale persiana, la mucillagine è una delle parti importanti di questa pianta che veniva utilizzata come legante nella produzione di alcune forme farmaceutiche come “habb” (grano) o compresse.
Questa pianta è stata usata per curare l’epilessia da sola, esclusivamente o con altre erbe come lenticchie cotte con foglie di piantaggine, che nella medicina tradizionale persiana, è chiamata “Adasiyyat“.

Patologie “nervose”
Aiuta anche a migliorare i dolori nervosi come il mal d’orecchi usando gocce o massaggio della mucillagine o inalazione nasale.

Oculistica antica e altro
È efficace nel trattamento di molte malattie oculari, tra cui la congiuntivite e le piaghe negli occhi.
Si raccomandava per il mal di denti, il mal di orecchio, l’alitosi, le lesioni orali, le piaghe in bocca, l’epistassi, l’emottisi, la gengivite e nelle tonsilliti facendo gargarismi con il succo delle foglie o in forma di tisana.

Il mellito
E’ stato utilizzato nell’asma, nella tubercolosi, nelle lesioni polmonari e pleuriche.
In questo caso veniva assunto per via orale sotto forma di mellito.

Utilizzi terapeutici “culinari”
Piantaggine  è efficace nelle emorragie gastrointestinali, nella dissenteria, nell’emorroidi, nella dispepsia, ulcere intestinali,  quando assunto sotto forma di estratto o dopo averne cotto le foglie con sale e aceto, o in forma di mucilaggine.
I semi o le radici sono stati ampiamente utilizzati come tonici per il fegato e sono stati raccomandati nelle malattie ostruttive del fegato e della milza.

Un oleolito
A causa dell’effetto diuretico, veniva raccomandato anche per la ritenzione urinaria, ematuria e dolore alla vescica e reni, in questo caso utilizzato in forma di oleolito topicamente.
L’oleolito di piantaggine emana un odore di “piedi” e nello stesso tempo risulta efficace proprio per i dolori ai piedi.
Una foglia posta nella calzatura sotto la pianta del piede riduce la sensazione di gambe stanche a coloro che per motivi di lavoro stanno in piedi per lunghi periodi specie muovendodi in maniera limitata nel tempo.

Piantaggine in Spagiria
Nel “de virtutibus herbarum” di Alberto Magno, parafrasando un detto di Alessandro il Grande, scrive:
Herba quarta, Arnoglossa, radix huius herbae valet contra dolorem capitis mirifice, quoniam opinatur esse domus Martis Aries, quae est caput totius mundi
(L’arnoglossa è la quarta erba, la cui radice si impiega ammirevolmente contro il dolore di capo, poichè si crede che l’Ariete sia la casa di Marte, è l’Ariete è l’inizio di tutto il mondo).
Angelo Gentili sul “Volo dei Sette Ibis” la pone quindi tra le piante “magiche” di Marte (Ariete e Scorpione).
Infatti prosegue Alberto Magno:
…valet etiam contra malas consuetudines testiculorum et ulcera putrida et sordida.
Quia domus est Scorpio; quia pars eius retinet sperma, id est semen quod venit contra testiculos…
”.
Angelo Angelini su “Il Serto di Iside” a proposito della piantaggine scrive: “…è un ottimo regolatore della circolazione sanguigna tanto arteriosa che venosa.
E’ un purificatore del sangue e ne aumenta la coagulabilità.
Lo si impiega nei casi di debolezza, nei ritardi dello sviluppo, nello emofilie.“.

Aggiungiamo che è da considerare tra le piante utili durante l’allattamento.

N.d.R. In generale tutte le specie di piantaggine sopra nominate possiedono in linea di principio le potenzialità terapeutiche.