Trattamenti spagirici con Sette archetipi del mondo minerale: Saturno

Il Carbonio è un elemento che, da una parte, corrisponde al simbolo Terra e dall’altra al simbolo Saturno.
Scendendo nella tavola di Mendeleev, Saturno cristallizza nel Silicio.

Silicio (n° at. 14) e carbonio (n° at. 6) per fusione fredda organica sembra generino calcio (n°at. 20) delle ossa.

La tintura di silicio non si prepara, viceversa il suo ossido, il quarzo, sottoforma di il cristallo di Rocca, viene utilizzato per problematiche più di natura mercuriale.
Il biossido di silice, nella forma di cristallo di Rocca ialino, ha caratteristiche chimico fisiche interessanti.

La luce che passi in tale cristallo risulta non influenzata in maniera significativa.

Ne consegue che una tintura spagyrica di tale cristallo possiede la qualità di far vedere le cose come stanno.

In pratica sarebbe utile in quelle persone la cui vista interiore (ma anche esteriore) risulti offuscata o assente.
La forma digeribile, tintura spagyrica, della forma di cristalizzazione più conosciuta, il diamante, non viene preparata, poichè nel bacino del Mediterraneo non troviamo giacimenti della roccia madre di questa pietra preziosa.

Nella tradizione ayurvedica il diamante Hirakamani (हीरकमनि) invece viene utilizzato anche in forma di tintura.

Si preferisce utilizzare in forma di tintura spagyrica le forme derivate dai carbonati di calcio di origine organogena come la tintura spagyrica di corallo e di perla.

Scendendo nei periodi successivi troviamo l’Antimonio, che si trova in natura come trisolfuro che si chiama Stibina.

L’Antimonio sembra entrare nella sfera della manifestazione di Saturno, però la tradizione aggiunge come signatura quella di Mercurio.

Il comportamento e l’aspetto una volta liquefatto ricordano il mercurio metallico.

Dal punto di vista biochimico sappiamo che l’intossicazione da antimonio è molto simile a quello del piombo e del mercurio.

Tende a fissarsi nelle ossa.

In generale si usa la tintura di Antimonio come tintura metallica saturnina quale rimedio depurativo del sangue.

Si utilizza nei cambi di stagione dall’inverno alla primavera e dall’estate all’autunno puro o legato ad un rimedio spagyrico di natura vegetale quale veicolo.