Filosofia della Spagyria: Marte vegetale – Fieno greco

Habitat
Pianta annuale coltivata aromatica di origine sud-est asiatica.

Costituenti principali
Vit.C, trigonellina, mannogalattani, proteine, diosgenina, steroli, flavonoidi.

Informazioni

Il fieno greco sotto forma di semi in polvere non torrefatti e tostati è stato somministrato a ratti diabetici normali verificando quanto riportato dagli antichi la prevista attività antidiabetica sia da solo sia in combinazione con altri vegetali aventi attività simile e che potenziano reciprocamente l’effetto.

Riportiamo l’esperimento fatto sui fegati cancerosi di tpoi laboratorio in cui i ricercatori iniettarono in area peritoneale una certa quantità di macerato alcolico provocando sia la riduzione dell’ascite sia l’inibizione di congrua quantità di cellule neo-plastiche.
Ci si chiede se mai questa sperimentazione potrebbe avere un seguito nel caso dell’uomo affetto da una malattia simile vista la non brevettabilità del preparato.
Ovviamente si auspica una rinnovata etica non antropocemtrica.

La tradizione antica mediterranea ne afferma le qualità, quali:

  • galattofore, favorenti la montata lattea;
  • antibatteriche;
  • ipocolesteremizzanti;
  • antiasteniche;
  • cardiotoniche;
  • toniche;
  • anabolizzanti, promuovendo la  crescita e la strutturazione del tessuto muscolare striato.

Inoltre sembra che con il nome egizio Hemayt  si parlasse di questa pianta utilizzata attraverso delle manipolazioni il cui scopo, sembra, sia estrarre un olio dai semi trigonali.
Questo olio veniva applicato sulla cute per diverse patologie della cute e capace di restituire elasticità alla pelle.

Stando al geroglifico sembrerebbe (ammesso che sia sicura l’attribuzione della pianta in esame) che esso favorisca la connessione con i tre Principi (Solfo, Mercur e Sal) (il cordone con il triplice nodo, che corrisponderebbe al segno del Cancro), operando sia sull’equilibrio tra maschile e femminile (zappa) fissando (doppia penna dello scriba, analogo al segno della Vergine) il principio primo anaologo al principio Zolfo o anche espressione del Maschile.
Il tutto avviene secondo un preciso spazio-tempo che è la molatura dei semi medesimi.

Naturalmente il nome scientifico e volgare (fieno greco) indica che in un tempo lontano era utilizzato come alimento per ruminanti e cavalli.

A nord delle Alpi fu ambientata nei giardini dei monasteri dai monaci benedettini.
Viene citata nel Capitulare de villis di Carlo Magno (del 795 circa).

La segnatura è espressione delle conoscenze di uno degli allievi più profondi che seguì quale studente il dottor Angelo Angelini alla fine del secolo scorso.