Filosofia della Spagyria: Saturno vegetale – Agrifoglio

Ilex aquifolium

Habitat
E’ presente principalmente nelle regioni con piovosità accentuata, limitata siccità estiva ed escursione termica moderata, dove cresce in boschi umidi di latifoglie, con preferenza per i terreni acidi.
Ad oggi l’agrifoglio è presente nei boschi medio montani delle regioni italiane centromeridionali e nelle isole.

Costituenti principali
Iperoside, rutoside e acido clorogenico, tannini, saponine, teobromina, illicina.

Informazioni
Storia dell’agrifolio
Arbusto di piccole o medie dimensioni è inserito come altre piante saturnine tra le piante natalizie.
Un tempo raggiungeva dimensioni ragguardevoli per dimensioni.
Diffuso in tutta l’Europa nel Pleistocene, oggi, è presente in Italia, in Sicilia, nelle Madonie, sopravvive un boschetto di soli Agrifogli il cui albero più antico ha 900 anni d’ età.
Spesso conviveva con il Taxus bacata, altra essenza tipica del clima continentale.

Mito e leggenda
L’agrifoglio popola le leggende nordiche spesso mettendo in relazione il sangue con la nascita delle sue bacche rosse.
Il sangue era quello, spesso, di un’eroe che trafitto da una freccia cadeva su di un cespuglio e le cui gocce di sangue diventavano bacche.
In erboristeria
Utlizzato come foraggio (le foglie non ancora spinose) invernale ebbe una buona presenza nella erboristeria.
Le foglie, i fiori, i rami giovani e la corteccia sono stati utilizzati per crisi febbrili, edemi e persino nella tubercolosi.
Vanta effetti depurativi del sangue sia aumentando l’enuresi sia agendo da venotropo.
Sembra essere utile in certe forme reumatiche e nevralgiche.
Ricerche moderne scientifiche hanno evidenziato che Ilex  aquifolium possiede un azione inibitoria di una classe di leucotrieni (B4) sottoforma di tintura alcolica.
E’ allo studio l’effetto nel miglioramento dell’insulino resistenza in certe forme di obesità.

Le bacche, ricche di illicina, provocano se ingerite emesi sanguinolente, sono tossiche e possono provocare la morte in bambini e animali che le avessero ingerite.
Attualmente il Ministero della Salute lo ha posto tra le piante non utilizzabili nell’ambito degli integratori.