Filosofia della Spagyria: Mercurio vegetale – Menta puleggio

Habitat
Frequente nelle valli fluviali dell’Europa ed Asia e del Mediterraneo.

Componenti principali
O.e.: pulegone, piperitone , p-menthane-1,2,3-triolo, γ-elemenene, guaiene (cis-β), carvacrolo acetato e alcol fenil-etilico.

Informazioni
Al contrario della precedente M. preferisce le zone umide e persino salmastre.
Di qui la maggiore forza di contrasto dell’elemento Acqua con il calore.” (Pelikan)

Nella letteratura scientifica gli esperimenti in vitro ed in vivo evidenziano alcune caratteristiche fondamentali di azione biochimica di Mentha pulegium L.:

Si evidenziano perciò che in un ambito sperimentale venga evidenziato sia una possibile attività antidiabetica sia epatoprottetrice (in vivo).
Nella moderna medicina persiana, che accetta a differenza di quella occidentale le tradizioni popolari con attenzione, Mentha pulegium L.,  nota come “Khalvash“, viene utilizzata principalmente per le sue proprietà antisettiche, repellenti per gli insetti, carminative, antispasmodiche, diaforetiche e antinfiammatorie in Iran. Tradizionalmente, il decotto in toto di questa pianta veniva utilizzato per il trattamento della fibrosi e dei tumori cervicali.

Nella tradizione antica
…Menta era considerata uno dei mezzi più efficaci per risvegliare il Principio Vitale, scopo a cui la destinavano gli antichi Egizi, come risulta dal Papiro di Ebers, che riser-vavano ai sacerdoti la conoscenza deisuoi poteri.
In Egitto la Menta era sacra a Thot, l’Hermes egizio, il Mercurio dei Romani, ed era riservata agli iniziati eai sacerdoti che con esso preparavano il “Kifi”, un particolare unguento che manteneva attivato il processo vitale nel metabolismo cellulare ai livelli più alti, procurava longevità e rendeva anche la funzione mentale più lucida. …
” (MENTA Le mille forme di Mintha- G.Belli- riv. Kemi Hathor n°117 dicembre 2004).

Nel Papiro di Ebers, un antico testo medico egiziano del 1550 a.C., menta è elencata come calmante per i dolori allo stomaco.
La menta era talmente apprezzata in Egitto che veniva utilizzata come forma di moneta.
E’ nota anche nella Bibbia (Luca 11:39) Gesù lo afferma ai Farisei:

Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio.

Nel mondo greco-romano
Il filosofo naturalista romano Plinio scriveva della menta e della menta piperita in particolare che essa stimolava l’appetito stimolando “la mente e l’appetito a un goloso desiderio di cibo“.

Affermò che menta avrebb dovuto essere legata in una corona intorno alla testa per stimolare la mente e l’anima.
Plinio, Ippocrate e Aristotele consideravano la menta come antiprocreativa, affermando che scoraggiasse i rapporti sessuali.
Tuttavia, i greci affermavano che la menta incoraggiava il comportamento sessuale e ne vietavano, per questo, il consumo da parte dei soldati per mantenerne la discplina.

Il Kykeon
Secondo un antico inno a Demetra, il kykeon che la dea bevve a Eleusi era fatto di fiocchi d’orzo
in acqua, mescolati con menta.
Albert Hofmann e lo studioso di miti C. Kerenyi hanno esaminato questi ingredienti per vedere se potevano avere effetti allucinogeni.
Fiocchi d’orzo abbrustoliti e successivamente messi in acqua produssero malto e una dolce bevanda alcolica dopo una breve fermentazione, che avveniva forse durante la camminata di 14 miglia da Atene a Eleusi. Inoltre la menta fresca aggiunta al kykeon potrebbe essere stata psicoattiva: alcuni studiosi pensano si trattasse di menta romana (Mentha pulegium), contenente pulegone che, se presa in grandi dosi,
produce il delirio.“(tratto da L’alba delle droghe -a cura di Roberto Carcano – High Times 1978)

Altre ricerche sul Kykeon
Uno studio sui “Culti misterici nel mondo antico” edito dal professor Sergio Ribichini evidenzia la composizione del Ciceone:
Mistura d’acqua, farina d’orzo e una specie di menta, bevuta dagli iniziati nei misteri eleusini.
Dal greco kykeon-onos, da kykâo, “mescolare”.
Secondo l’Inno omerico a Demetra, l’uso di bere il ciceone durante i misteri eleusini risaliva alla dea: muta e angosciata per la perdita della figlia, Demetra sedeva nella reggia del re di Eleusi, e quando la regina le offrì una coppa di vino mielato, la dea scosse il capo e chiese una bevanda d’acqua e fior di farina d’orzo, mescolata con tenera menta.
La donna preparò il ciceone e lo diede alla dea, che lo prese e instaurò il rito (vv. 208-210).
Si tratta di un alimento arcaico, basato su una densa miscela di orzo, profumato con una specie particolare di menta, molto aromatica (la «mentuccia», detta anche puleggio) e la sua preparazione appare su varie figurazioni antiche.
Il ciceone è attestato anche al di fuori del rito eleusino, sia pure con varie ricette; si poteva preparare ad esempio mescolando la farina d’orzo con altri ingredienti, ad esempio con vino, miele e formaggio grattugiato (così nel libro XI dell’Iliade), o ancora con latte e altre erbe aromatiche (come finocchio, ruta, prezzemolo, coriandolo, basilico).