Filosofia della Spagyria: dodici elementi plastici

 

Il dottor Angelini nelle sue lezioni pubblicate sia sulla rivista Kemi Hathor, sia sul Serto di Iside volI&II e, assieme al Gentili, su Il volo dei sette Ibis (tutti delle Edizioni Kemi Milano) mette in risalto come la Natura nelle sue manifestazioni, diverse nell’apparenza ma coerenti nella sostanza, segua analogicamente un ordine prefissato che il ricercatore attento potrà rinvenire anche se non senza impegno e applicazione.
Tale è lo studio che appare sui testi poco sopra nominati relativamente alla relazione che esiste tra gli elementi plastici, cioè di quegli elementi che mirabilmente mescolandosi in proporzioni diverse compartecipano del miracolo della vita.
Non vi si legga una forzatura se tale numero sia di dodici, poiché essi rappresentano una manifestazione dei dodici nella manifestazione del fenomeno vita.

Essi sono : Ossigeno, Potassio, Azoto, Idrogeno, Fosforo, Zolfo, Sodio, Cloro, Magnesio, Silicio, Calcio e Carbonio.
Questi rappresentano il 99,98% degli elementi presenti negli organismi viventi, i rimanenti 0,2% rappresentano gli elementi in tracce definiti meglio col termine di oligoelementi.

Proiettando i dodici sul mandala dello zodiaco otterremo la distribuzione descritta nel diagramma seguente.

Servendoci di quanto già riportato sulla tabella di Mendeleev in relazione con le forze planetarie osserviamo i dodici elementi:

Na e K sono in relazione con l’archetipo Venere

Ca e Mg sono in relazione con l’archetipo Giove

C e Si sono in relazione con l’archetipo Saturno

N e P sono in relazione con l’archetipo Mercurio

O e S sono in relazione con l’archetipo Sole

Cl è in relazione con l’archetipo Marte

H è in relazione con l’archetipo Luna

Tavola di Mendeleev1

Notiamo che, il fatto che vi siano alcune forze planetarie rappresentate da più elementi comporta che vi sia, in determinate condizioni e per esseri soprattutto più semplici, la possibilità di interscambiare all’interno del medesimo archetipo l’elemento con un altro.
Na (sodio) e K (potassio), legati a Venere, sono in continua vicarianza, il che rispecchia tra le altre cose il morfismo del mondo minerale sia sul piano inorganico che organico.
Per Ca (calcio) e Mg (magnesio) la possibilità di vicarianza risulta essere molto minore anche se essa è comunque presente, specie nel mondo minerale, meno in quello animale.

Per Si (silicio) e C (carbonio) tale grado di libertà è praticamente ristretto a pochissime specie.

N (azoto) e P (fosforo) sono per loro natura ancora meno interscambiabili in quanto non esistono corrispondenti amminoacidi in cui i gruppi amminici siano sostituiti da gruppi fosfidrili.

O (ossigeno) e S (zolfo) viceversa possono in determinate condizioni essere interscambiabili, così avviene nel metabolismo di taluni batteri anaerobici2 che utilizzano lo zolfo per la propria respirazione cellulare al posto dell’ossigeno.

Cl (cloro) poi è molto più abbondante degli altri alogenuri come iodio, bromo e fluoro e quindi la sua vicariazione è limitata dalle quantità degli altri, in più è uno dei pochi elementi ad avere moltissimi stati di ossidazione ( ben 5), mentre gli altri alogenuri ne hanno meno.

H (idrogeno) è l’unico elemento che non può assolutamente essere sostituito da un altro consimile e di tale unicità ne testimonia lo zodiaco ponendo il suo archetipo, la Luna, in domicilio solamente in Cancro (segno d’Acqua, la sua esaltazione avviene invece in un segno di Terra, cioè Toro).
Va detto che è l’elemento più “stellare” che sia presente sulla Terra in quanto è il combustibile primario delle immani reazioni di fusione nucleare che avvengono sulle stelle.
Ricordiamo che esso entra in quel composto particolare che risulta essere l’acqua, che chimicamente possiamo chiamare ossido di diidrogeno.

La comunanza tra esseri viventi e stelle esiste in maniera analogica nel fatto che entrambi, per “vivere“, necessitano di bruciare materia.
Ma mentre le seconde, bruciando materia sottile, l’idrogeno appunto, divengono sempre più dense; gli esseri viventi e in particolare l’uomo operano al contrario: bruciano materia rendendola più sottile e l’Uomo potrebbe, con fatica ed impegno, persino a spiritualizzarla.
A causa di questo l’idrogeno, che è legato come ricordiamo all’archetipo Luna3, risulta essere assolutamente insostituibile in tutti i tipi di composti, specie in quelli organici, e sottolineiamo così che la frase di Cornelio AgrippaNulla accade che la Luna non voglia” ha un’altra significativa conferma.
Il fatto poi che l’idrogeno sia legato al segno del Cancro nel dodecanale ci dà un altro tipo di informazione; per gli Egizi tale segno rappresentava la “porta degli uomini”.

Ricordiamo che secondo la divisione dei quattro elementi il Cancro è un segno legato all’elemento Acqua (il liquido amniotico, il liquido cefalorachidiano dei quattro ventricoli cerebellari, il liquido sinoviale del ginocchio e i quattro stagni infernali della Divina Commedia), nonché secondo invece la divisione triadica legato al Sale filosofico.

Di fronte, in opposizione, troviamo viceversa il Capricorno dove ritroviamo uno dei due elementi di Saturno è cioè il Carbonio.
Dall’incontro dei due opposti si generano gli idrocarburi che hanno come formula base C-H.
Tali idrocarburi sono quasi tutti fortemente infiammabili ovvero reagiscono con l’ossigeno (Sole di Ariete) per dare due componenti finali cioè acqua e anidride carbonica che sono i due componenti principali della escrezione di tutti i viventi, che il mondo vegetale riesce a ritrasformare sotto l’influsso del Sole in ossigeno e sostanze che hanno strutture complesse quali lipidi, proteine e carboidrati.

Ricordiamo che il Capricorno risulta essere la “porta degli dei” e quindi il Carbonio è l’elemento che “cattura” l’elemento idrogeno, per sua natura sfuggevole perché gas volatile e lo piega a quelle leggi archetipali che dominano la Natura.

Ricordiamo che l’asse solstiziale Cancro-Capricorno è analogo alla colonna vertebrale dell’uomo, come dire che è necessario che lo Spirito si fissi in una manifestazione dove la triade C-H-O rappresentano la prima manifestazione del divenire in cui l’Uomo entra, consumandosi per poter di nuovo accedere a livello spirituale.
Può quindi essere visto in maniera diversa l’aspetto sia del controllo dei “fuochi” sia quello della tecnica di respirazione4.

Prendendo in considerazione l’asse ortogonale a quello solstiziale cioè Ariete e Bilancia, consideriamo che il primo rappresenta l’ossigeno, legato al Sole, l’altro il sodio, legato a Venere.
L’Ariete rappresenta il principio della manifestazione e quindi ciò che viene proiettato, anche se in maniera “disordinata”. Questa reattività è propria dell’ossigeno il quale se puro reagisce con tutte le sostanze organiche spontaneamente e in maniera esplosiva, operando, come si dice in chimica, un’ossidazione e quindi riducendosi.

La nostra fortuna di esseri viventi è data dalla diluizione nell’aria dell’ossigeno in una miscela di gas inerti tra cui l’azoto, legato a Mercurio, che vedremo in seguito, che rendono più lenta la combustione.

Il sodio è un metallo morbido, grigio argento, che possiede una reattività analoga come violenza all’ossigeno, tende a incendiarsi, quindi a ossidarsi.

Da quanto detto l’asse Ariete e Bilancia regola le reazioni di ossido-riduzione.

Prendiamo in esame gli altri segni.

Il segno del Toro ospita il potassio, elemento che con il sodio è legato, come abbiamo visto in precedenza, a Venere.

Possiede una reattività simile al sodio, ma la sua giustificazione nel segno del Toro è che esso, sotto forma di catione, è presente in prevalenza nelle strutture vegetali che nel periodo Aprile-Maggio esplodono in tutta la loro forza verdeggiante di foglie e di erbe.

Tale affermazione è ancor più comprovata dal fatto che nelle ceneri delle piante sottoposte a calcinazione o semplicemente nelle ceneri derivante dalla combustione della legna troviamo in massima quantità il carbonato di potassio, un sale solubile in acqua.

Di fronte al Toro troviamo il segno dello Scorpione domicilio di Marte, dove è collocato il cloro, appartenente alla classe degli alogeni (alos=sale genos=generatore, dal greco generatore di sale).

Estremamente tossico è un gas giallo arancio fortemente ossidante, reattivo che può unirsi all’idrogeno dando origine a acido cloridrico.
Toro-Scorpione rappresentano quindi le reazioni acido-base.

Ci si aspetterebbe che il sale cloruro di potassio risulti essere il più importante nei tre regni (minerale, vegetale e animale).

In realtà si trova più facilmente il cloruro di sodio di quanto non si trovi il cloruro di potassio.

La risposta in termini dodecanali è dovuto al fatto che Scorpione è un segno femminile, e Bilancia maschile quindi per la tendenza a portarsi in una condizione di neutralità non solo chimica ma anche, ci si permetta spirituale.

Marte di Scorpione preferisce legarsi alla Venere di Bilancia.

Passiamo a Gemelli a cui è legato il fosforo, questo elemento a differenza dell’azoto, altro elemento legato all’archetipo mercurio, risulta essere estremamente reattivo, tanto da incendiarsi spontaneamente al contatto con l’aria, nella forma allotropica bianca.
Esso è importante sia perché forma il sale di calcio dell’acido fosforico, il fosfato di calcio, che è insolubile e di cui sono costituite le ossa dei vertebrati, sia perché entra in quel mirabile energetico dominato dall’ATP (acido adenosin trisfosfato) e in contemporanea entra nella struttura di memoria replicante degli acidi nucleici del DNA e del RNA.

Contrapposto a Gemelli troviamo Sagittario, ovvero il calcio.

Calcio sta alla base della manifestazione scheletrica di tutti gli animali superiori sottoforma di fosfato di calcio e nei gusci dei molluschi come carbonato di calcio.

Inoltre esso entra nell’attività di modulazione della attività autonoma muscolare.
In quanto “fissante”, limita l’azione devastante del fosforo sopravanzando ad esso fino a generare “durezza”, compattezza ed elasticità.
Il “fuoco” del fosforo diviene così sottile, nascosto e ciò giustifica l’uso di ossa e corna di erbivori fatti dagli antichi in ambito rituale.

Con lo zolfo, legato al Leone, entriamo nell’ambito più nascosto della nostra Terra, quella dei solfuri.
I solfuri imprigionano la gran parte dei metalli pesanti sotto forma di sali insolubili, che sarebbero dannosi per l’esistenza della vita (come viceversa la nostra civiltà sta sperimentando), cedendoli lentamente, una volta che lo zolfo viene liberato dall’ossigeno e dall’acqua, sotto forma di solfati o ossidi idrati.

L’azione purificante dello zolfo viene ribadita anche come disinfettante nei confronti di muffe e di funghi, per questo scopo viene utilizzato puro o bruciato.

L’uso per “disinfettare” ambienti contaminati in maniera più sottile non pone la necessità di soffermarsi oltre per spiegarne il perché.

In opposto il silicio, appartenente all’Acquario, opera anch’esso nelle viscere della Terra fissando per lo più metalli alcalini e alcalino-terrosi, ma anche elementi che, per varia natura, non si legano volentieri allo zolfo per formare solfuri.

Silice è poi dato di essere la componente principale assieme all’alluminio, di segnatura lunare, e all’onnipresente ossigeno, del minerale, peraltro peculiare, che viene chiamato genericamente argilla, che è il “salto” del mondo mineraleverso la dimensione vegetale.

L’azoto, legato a Vergine, è l’elemento più importante che entra nei mattoni della vita, come vengono definiti gli aminoacidi.
Tale affermazione convalida, pur essendo esso un gas, l’appartenenza dell’azoto ad un segno di Terra, considerando anche la capacità di sostentamento alla vita dell’elemento che viene fissato nella terra ad opera di batteri definiti nitrificatori che, contrastando la tendenza dell’azoto a reagire solo ad alte temperature e alte pressioni, proprio a temperatura e pressione ambiente riescono ad imbrigliarlo sotto forma di ione nitrato.

In opposto in Pesci troviamo il magnesio, elemento legato alla luce poiché entra nella composizione principale della clorofilla, sostanza analoga all’emoglobina degli animali, che trasforma, utilizzando l’energia solare, l’anidride carbonica del metabolismo animale in ossigeno e in carboidrati.

Da notare come Pesci siano astrologicamente il momento stagionale di preparazione della grande esplosione vitale legata alla primavera in Ariete, ovvero il magnesio che aiuta a liberare dalle catene del carbonio l’ossigeno.

Ecco riproposto in altra chiave l’eterna lotta di Seth e Osiride e la presenza rinnovatrice di Horo che aiuta a ricomporre le membra del padre, ovvero la rinascita della Natura.

1 epurata di alcuni elementi per non ingenerare confusione sull’attribuzione planetaria.

2Anaerobico= che vivono in ambienti poveri di ossigeno

3In effetti essendo l’idrogeno al di fuori della Tavola degli elementi ci spinge a dire che esso è l’elemento del Cancro, e non della Luna in senso stretto.

4Pranayama della tradizione vedanta.